Giacimenti primari e secondari
Il camino diamantifero è il residuo dei condotti di alimentazione di antichi vulcani e rappresenta il giacimento primario da cui i diamanti vengono estratti ancora uniti alla “roccia madre”, cioè alla loro roccia di origine nel luogo di formazione. In questo caso i cristalli conservano per lo più la loro forma originaria e risultano particolarmente danneggiati.
Il giacimento secondario deriva da fenomeni di alterazione della superficie terrestre a opera degli agenti atmosferici. I diamanti vengono separati dalla roccia di origine e trasportati lontano dal luogo di formazione per mezzo delle piogge e dei corsi d’acqua lungo i quali subiscono alterazione fisica e chimica.
In questi giacimenti i diamanti si trovano associati a ghiaie di origine alluvionale. Vengono ritrovati in superficie e sono qualitativamente migliori, poiché quelli meno perfetti e fragili si distruggono o si sgretolano lungo il percorso.
I primi ad essere sfruttati furono proprio i depositi alluvionali il cui sistema di estrazione si limitava alla raccolta di cristalli trovati in superficie. Di importanza storica sono quelli indiani e brasiliani, giacimenti secondari ormai esauriti.
In ordine di importanza gli altri paesi produttori di diamanti sono:
- Zaire (i diamanti hanno prevalentemente interesse industriale)
- Russia
- Sud Africa
- Namibia (giacimenti secondari ricchi di diamanti di elevata qualità)
- Angola
- Sud America
Negli ultimi venti anni ha avuto particolare sviluppo la ricerca in Canada; dall’ottobre del 1998 è stata aperta la prima miniera, chiamata EKATI, lungo la costa gelida e deserta della parte nord-ovest del territorio.